Mastoplastica Roma

Mastoplastica additiva - Chirurgo plastico Dott. Marianetti

 

mastoplastica-additiva-roma-1L’intervento di mastoplastica additiva è indicato in pazienti che presentano:

  • mammelle piccole con una riduzione di volume e/o consistenza
  • mammelle pendule come conseguenza dell’allattamento
  • mammelle asimmetriche
  • mammelle con volume e forma non desiderate

 

 

 

L’intervento di mastoplastica additiva, prevede l’impianto di protesi mammarie di silicone, con il fine di raggiungere un miglioramento locale dell’aspetto della mammella e generale del profilo corporeo della paziente.

 

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La “forma ideale”, non esiste o meglio è presente solo nell’opinione che ogni individuo ha della bellezza ed è influenzata dall’ambiente sociale e dalla propria origine etnica.
La visita permetterà quindi di valutare e studiare la scelta migliore e idonea,  per soddisfare il desiderio della donna ma sempre nel rispetto di una armonia con le proprie caratteristiche fisiche.
Il chirurgo plastico è infatti consapevole che il seno femminile possa essere un “valore” aggiunto all’immagine stessa della donna nell’amore, nella bellezza, nel nutrimento e nel sesso e che le motivazioni che portano la paziente a sottoporsi all’intervento di mastoplastica additiva hanno sicuramente  finalità estetiche ma talora l’intervento può anche aiutare, dal punto di vista
“socio-psicologico”, a  migliorare l’autostima e a raggiungere un equilibrio e un benessere con se stessa e con gli altri.

 

Generalità

 

Protesi rotonde o anatomiche ?
La scelta viene fatta in base alle richieste soggettive della paziente e alle valutazioni oggettive effettuate durante la visita.


mastoplastica-additiva-roma-3Non esiste in assoluto una forma migliore dell’altra, pertanto la selezione di una protesi rotonda o anatomica viene fatta sempre in relazione alle caratteristiche fisiche della paziente e dei tessuti della mammella con l’obiettivo di ottenere un risultato molto naturale.
Forma e misura della protesi verrà discussa quindi durante la prima visita considerando attentamente  la statura fisica della paziente, le dimensioni del torace e della mammella.
Le protesi utilizzate Allergan, sono testurizzate e costituite da un involucro di silicone riempito con un gel di silicone altamente coesivo (non può quindi diffondersi nell’organismo in caso di eventuale rottura della protesi).

 

 Sede sottoghiandolare o sottomuscolare?


mastoplastica-additiva-roma-4Il posizionamento sottomuscolare delle protesi è indicato solo in casi estremamente rari e selezionati, nei quali la quasi assoluta assenza di copertura ghiandolare o adiposa renda questa tecnica inevitabile.

Il posizionamento sottoghiandolare delle protesi è indicato quando è già presente una “discreta ghiandola” e quando i dispositivi impiantati non sono particolarmente voluminosi.

La tecnica denominata “Dual Plane”  permette il posizionamento delle protesi in una tasca sottoghiandolare nel polo inferiore e sotto il muscolo grande pettorale nella porzione superiore della mammella.

  

Per ogni singola paziente, verrà quindi valutato l’alloggiamento della protesi più idoneo seguendo la propria esperienza e i propri convincimenti.
Non vi è inoltre, da parte della “comunità scientifica”, un accordo su quale sia in assoluto la tasca migliore di alloggiamento della protesi.  

In presenza di ptosi mammaria importante è necessario un intervento di mastopessi con posizionamento di protesi.

Secondo il D.L. 86/2012è vietato eseguire interventi di mastoplastica additiva in pazienti minori di 18 anni.
Sono esclusi dal divieto la presenza di gravi malformazioni mammarie congenite (mammella tuberosa, Sindrome di Poland etc.) purché certificate da un medico convenzionato o da una struttura sanitaria pubblica.

L’intervento di mastoplastica additiva,  mediante protesi, non ha alcuna correlazione scientifica con il  tumore  della mammella, anzi le statistiche riportano esattamente il contrario, dal momento che la paziente effettua maggior controlli diagnostici (prima dell’intervento e generalmente dopo 1 anno).

L’intervento di mastoplastica additiva generalmente non impedisce la funzione dell’allattamento, che invece può alterarne il risultato, soprattutto in presenza di una ghiandola già ptosica.

 

Prima dell’intervento . . .

 

Con la visita inizia il percorso di fiducia tra il chirurgo plastico e la paziente, ed è molto importante in quanto permette di:

  • valutare con un esame obiettivo locale la regione mammaria
  • valutare le condizioni generali di salute della paziente
  • discutere delle motivazioni che hanno portato la paziente a decidere di affrontare un intervento chirurgico
  • valutare le eventuali aspettative della paziente
  • fornire tutte le adeguate informazioni sull’intervento chirurgico
  • indicare le precauzioni da rispettare sia nel periodo di avvicinamento all’intervento che in quello successivo

Una visita accurata è quindi necessaria per valutare tutti gli aspetti importanti e determinanti in un intervento chirurgico che è tra i più richiesti in Chirurgia Estetica.

Durante la visita verranno inoltre prescritti i seguenti esami:

  • Ematochimici di laboratorio
  • Elettrocardiogramma
  • Rx torace (se necessario)
  • Ecografia mammaria e/o mammografia (da ripetere a distanza di un anno dall’intervento)

 

L’intervento

 

L’intervento di mastoplastica additiva prevede:

Anestesia: Generale
Durata: 1,5 ore circa
Degenza:  1 notte di Ricovero o in Day Hospital (è comunque obbligatorio essere accompagnati).

Tecnica in sintesi:

  • Misure e disegni, sono eseguiti prima dell’intervento
  • Incisione nella porzione inferiore dell’areola o nel solco sottomammario
  • Preparazione della tasca di alloggiamento della protesi (sottomuscolare, sottoghiandolare o dual plane)
  • Impianto protesi mammaria
  • Posizionamento di eventuali drenaggi (rimossi alla prima medicazione)
  • Sutura finale
  • Medicazione con piccoli cerotti e una fasciatura semicompressiva  

Le cicatrici residue sono permanenti ma si rendono meno evidenti con il tempo (la completa maturazione si ha generalmente dopo 12 mesi dall’intervento).
È importante non esporle direttamente al sole e utilizzare comunque una crema protettiva.

Le possibili complicanze sono rare. Quando intervengono, è necessario impostare terapie mediche e/o chirurgiche.
Tra le varie complicanze (le altre sono descritte nel consenso informato) è opportuno accennare alla contrattura capsulare.
La protesi è un corpo estraneo e la reazione dell’organismo comporta la formazione di una capsula fibrosa che potrebbe con il tempo costringere la protesi e darle una consistenza maggiore.
Tale complicanza, attualmente è notevolmente ridotta grazie alla caratteristica superficie rugosa (testurizzata) e non più liscia delle protesi mammarie.
Inoltre se la contrattura è in una fase iniziale, una terapia medica con Accoleit (è un farmaco antiinfiammatorio utilizzato generalmente per la terapia dell’asma)  potrebbe migliorarla e far riacquistare alla mammella la sua naturale morbidezza.
Nei casi più gravi, la contrattura può provocare dolore e una alterazione della forma della mammella e saranno quindi necessari interventi locali (rottura manuale della capsula) o generali con la sua totale o parziale asportazione (capsulectomia) e la sostituzione della protesi.

 

Dopo l’intervento . . .

 

Ogni singola persona “reagisce” all’intervento in modalità differenti,  in relazione alle proprie capacità fisiche e mentali e svolge attività lavorative e/o sportive che possono essere più o meno impegnative. Con tale consapevolezza, le indicazioni e i tempi di recupero da rispettare generalmente sono:


Attività

  • Riposo a letto: 24-48 ore (la posizione supina è indicata per 2 settimane circa)
  • Sforzi con gli arti superiori: ridotti per circa 2 settimane
  • Modesto riposo: la prima settimana
  • Doccia completa: dopo la rimozione punti (10-15 giorni)
  • Attività sociali / lavoro: ridotte per circa 2 settimane
  • Attività sportive: dopo 3-4 settimane circa (dopo 2 mesi per esercizi con gli arti superiori)
  • Guida dell’automobile: dopo 2 settimane circa
  • Attività sessuale: dopo 20-30 giorni circa

Dolore
E' eventualmente controllato dai comuni analgesici.

Medicazioni
1°)  dopo 24-48 ore:

  • rimozione della fasciatura e della guaina
  • rimozione eventuali drenaggi
  • riposizionamento guaina (da indossare per 20-30 giorni circa)
  • verranno stabiliti eventuali controlli da eseguire prima della rimozione punti

2°)  dopo 10-15 giorni:

  • rimozione punti
  • verranno stabiliti ulteriori controlli da eseguire

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e una descrizione delle possibili complicanze dell’intervento è possibile consultare il Consenso Informato Mastoplastica Additiva, che consiglio comunque di leggerlo prima della visita, per avere la possibilità di discuterne insieme già durante il primo incontro oppure inviare una richiesta di informazioni tramite il modulo contatti.

FAQ MASTOPLASTICA ADDITIVA

 

Che significa contrattura capsulare?

Una protesi mammaria è costituita da gel di silicone avvolto da un involucro di silicone solido. Nonostante tale materiale sia assolutamente bio-compatibile, nell'organismo si ha sempre e comunque una reazione classica da corpo estraneo con la formazione di una capsula fibrosa sottile intorno alla protesi.
Tale capsula naturale ha un ruolo estremamente positivo nel buon risultato dell'intervento. Purtroppo, come accade nelle cicatrici ipertrofiche e cheloidee, dove si ha una iperproduzione di collagene e quindi di cicatrice in eccesso, cosi nella mastoplastica additiva quella lieve reazione naturale può essere esagerata con la formazione di capsule spesse e rigide che costringono la protesi fino a farle perdere la sua naturalezza, apparendo dura e contratta. L'origine di tale complicanza è multifattoriale, ma fortunatamente negli anni c'è stata una notevole riduzione, passando dal 30% dei casi negli anni '80 al 5% circa negli anni attuali.

 

 

A che età si può fare l'intervento?

La legge attuale vieta ai minori di anni 18 di sottoporsi a tale intervento. Sono esclusi dal divieto la presenza di gravi malformazioni mammarie congenite (mammella tuberosa, Sindrome di Poland etc.) purchè certificate da un medico convenzionato o da una struttura sanitaria pubblica.

Dopo l'intervento è possibile l'allattamento?
In assenza di patologie proprie della ghiandola, generalmente l'allattamento è possibile con eventualmente una riduzione del latte prodotto.
In presenza di mastiti durante l'allattamento, si consiglia l'assunzione di antibiotici come "profilassi" di una conseguente e possibile contrattura capsulare.

L'intervento può causare  la perdita permanente della sensibilità del capezzolo?
E' una complicanza rarissima (circa 0,5%).
E' possibile invece una alterazione della sensibilità (aumento o riduzione), temporanea, che si risolve spontaneamente nei mesi successivi all'intervento.

Le protesi e il silicone sono sicuri?
SI, se si utilizzano protesi che rispettano i profili di sicurezza ed efficacia.
Il silicone è un derivato artificiale del silicio, elemento naturale molto abbondante sulla Terra.
Il silicone si trova nei farmaci, nel cibo, nei cosmetici, nel latte.......ed è quindi frequente il contatto con esso.
Pertanto le reazioni allergiche al silicone sono molto rare.
Gli studi scientifici evidenziano inoltre che non c'è correlazione tra il tumore della mammella e protesi mammarie.
In termini di certificazione, alla fine dell'intervento alla paziente verrà dato il "contrassegno" della protesi impiantata.
E' assolutamente un diritto della paziente averlo ed è un dovere del medico consegnarlo.

 

Quando si devono sostituire le protesi?
In presenza di una contrattura capsulare o altre complicanze descritte nel capitolo della mastoplastica additiva, la rimozione della protesi diventa una possibile e doverosa indicazione chirurgica terapeutica.
In alternativa le protesi possono rimanere anche per 20-30 anni, non hanno infatti una scadenza. Ma una gravidanza con allattamento, il normale e fisiologico processo di invecchiamento dei tessuti ghiandolo-cutanei della donna, comportano cambiamenti della mammella e potrebbe quindi essere necessario a distanza di anni  un intervento di mastopessi con l'impianto di una nuova protesi che si adatti meglio a tale evoluzione.
Quindi nel tempo possono subentrare altre variabili, non patologiche, che indicano la rimozione delle protesi impiantate e la loro sostituzione.
Dopo l'intervento è comunque importante sottoporsi a controlli periodici mammografici e/o ecografici.

Si possono fare viaggi in aereo e immersioni subacquee?
SI .........(solo le protesi riempite con soluzione fisiologica potrebbero risentire delle differenze idrostatiche).

Quando si può riprendere l'attività fisica?
Generalmente dopo 1 o 2 mesi a seconda del tipo di attività sportiva.


È possibile utilizzare Macrolane per l’aumento mammario?
Il Macrolane è un gel composto da Acido Ialuronico e può essere utilizzato per rimodellare aree del corpo.
È stato anche utilizzato per aumentare il volume mammario, ma dal 2012 la Q-Med (ditta Galderma produttrice del prodotto, vedi allegato) ha eliminato l’indicazione per tale trattamento.
La decisione è stata presa in relazione alla difficoltà dello studio diagnostico mammografico da parte dei radiologi per la presenza del prodotto (sarebbe possibile l’ecografia mammaria e la risonanza magnetica) nella mammella.
Per altri distretti corporei, il Macrolane può essere utilizzato, in quanto dagli studi fino ad ora effettuati, si  è rilevato efficace, sicuro, non tossico e non cancerogeno.